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Jan 01 1970 GMT00:33
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Questo fiore, oltre che bellissimo, è anche estremamente prezioso: sapete perché? Indizio: tra i suoi petali si cela una delle spezie più costose del mondo. Indovinato: parliamo dello zafferano, che si ricava dai fiori del Crocus sativus. Questa foto è stata scattata a Jouarre, a est di Parigi, in una delle coltivazioni biologiche dell'azienda agricola di Julien Picard. Il Crocus sativus sboccia solo tra ottobre e novembre e i suoi fiori devono essere colti con grande attenzione, altrimenti si rischia di sciupare il raccolto. Nei campi dei Picard, come in molti altri, la raccolta si fa completamente a mano, all'alba, quando i fiori sono ancora chiusi e l'asportazione dello stigma - la parte apicale del pistillo - risulta più agevole. Lo zafferano si produce soprattutto in Iran, ma le coltivazioni europee - soprattutto quelle biologiche - sono numerose. Oltre che in Francia, il Crocus sativus viene coltivato anche in Italia. Così nascono, ad esempio, lo zafferano aquilano, quello di Sardegna e quello di San Gimignano (📸 Lucas Barioulet / Afp)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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"Non conta l’età che hai quando una madre se ne va, né l’età della madre che se ne va. In qualunque momento, in qualunque modo questo accada resterà solo un grande, immenso, terrorizzante vuoto". Inizia con queste parole il toccante messaggio di addio che Luca Zingaretti ha voluto dedicare a sua madre Emma di Capua, detta Mimmi, mancata giovedì mattina. "Una donna speciale", racconta Zingaretti, "che spandeva amore ed energia positiva nel mondo": "Mimmi accoglieva tutti, il povero e il ricco, il potente e il diseredato, l’amico e il nemico. Mamma ci ha insegnato a rispettare le donne e gli uomini a prescindere dalla razza, dalla religione, dal modo di vivere la sessualità. Nostra madre consolava tutti. Era capace di portare allegria ovunque e se oggi fosse qui sono sicuro che sarebbe capace di alleggerire i nostri cuori". L'attore approfitta di questa occasione anche per ringraziare tutti i medici e i sanitari che sono stati accanto a sua madre nei tre anni di lotta contro la malattia. Poi racconta il passato di Mimmi: "Mamma da piccola ha vissuto la paura della deportazione. Si è vista bussare le SS alla porta di casa in cerca di suo padre. Forse è per questo che non era capace di odiare nessuno ed era pronta a prendere sempre il meglio della vita". Il messaggio - accompagnato da una foto dell'attore e della madre sorridenti, stretti in un tenero abbraccio - si chiude con un elenco degli insegnamenti che la signora di Capua ha impartito ai suoi tre figli, il segretario del Pd e governatore del Lazio Nicola Zingaretti, l’attore Luca ed Angela: "Mamma ci ha portato ai concerti, a teatro, ai musei, in viaggio, ci ha consigliato come e cosa leggere, ci ha invitati a cogliere il positivo nel mondo, ad amare" (📸 Luca Zingaretti/Instagram)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Autunno in Calabria 🍁 Questa bellissima foto è stata scattata in Aspromonte, il massiccio montuoso dell'Appennino calabro. Qui si trovano dense foreste, cascate spettacolari e borghi storici, talvolta incastonati sulle pendici delle montagne. Nel 2019, in un editoriale per Corriere Buone Notizie, Francesco Verderami ha descritto così questo territorio: «L’Aspromonte, di una bellezza violenta e stordente, è il balcone dal quale Garibaldi si sporse per ammirare Scilla e Cariddi, visibili da quasi duemila metri a occhio nudo. Ma all’interno la montagna è una fortezza impenetrabile: nemmeno l’ultima glaciazione riuscì a violarla e a strapparle alcune specie vegetali e animali che ancora oggi tiene in ostaggio». Buona serata a tutti i nostri lettori! (Foto di @gianlucaber / Gianluca Bernardi)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Il 12 ottobre 1896 nasceva a Genova Eugenio Montale. Lo scrittore durante l'adolescenza frequentò l'Istituto tecnico “Vittorio Emanuele”, scoprendo da solo la propria vocazione per la letteratura. Durante la Prima guerra mondiale fu arruolato nella fanteria come sottotenente e inviato al fronte in Vallarsa. Conclusa l'esperienza militare, ritornò in Liguria e nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta poetica: “Ossi di seppia”. Schieratosi apertamente contro il fascismo, firmò il “Manifesto degli intellettuali antifascisti” di Benedetto Croce. Dal 1948 si trasferì a Milano dove diventò redattore per il Corriere della Sera, scrivendo in particolare di letteratura straniera e musica. Durante gli ultimi anni di vita, fu nominato senatore a vita e successivamente, nel 1975, insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Morì il 12 settembre 1981 a Milano. Lo ricordiamo con una frase tratta dalla raccolta “Auto da fé” del 1966 (✏️@silvia.morosi, 👉@corriere, 📸Ansa/Archivio)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Questa foto è stata diffusa su Instagram dal regista e attore canadese Xavier Dolan. Ritrae un gruppo di studenti di Montreal, vestiti con le gonne delle compagne di classe: un modo, il loro, per protestare contro la divisa scolastica, che giudicano "un'inutile forma di oggetificazione del corpo femminile". Gli studenti, riferisce Dolan, pensano che i vestiti non debbano "definire gli individui" né "legare le persone a un genere". Il commento del regista è entusiasta: "Una cosa del genere non sarebbe mai accaduta quando andavo a scuola io, se non forse ad Halloween. Avevo degli amici sensibili e capaci di accettare il diverso, ma questo... questo è incredibile!". Dolan - classe 1989, regista di "Mommy", "È solo la fine del mondo" e "Matthias & Maxime" - aggiunge: "Ogni giorno cerco delle buone notizie e ne trovo così poche! Eccone una" (📸 Xavier Dolan / Instagram)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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«Tutto quello che mi hai insegnato lo sto trasmettendo ai miei figli...ai tuoi nipoti. Grazie per tutto papà mio❤️...anzi sceriffo». Queste sono le parole con cui Francesco Totti ha accompagnato, qualche mese fa, la pubblicazione di questa foto che lo vede ritratto, da piccolo, insieme al padre Enzo, mancato questa mattina all'ospedale Spallanzani. «Era conosciuto da tutti come lo “Sceriffo”, Enzo Totti. Figura fondamentale per l’ex capitano della Roma, sempre presente alle trasferte del figlio nei suoi 25 anni di carriera con la maglia giallorossa, era un personaggio amato da tutti fuori e dentro Trigoria, dove spesso era solito presentarsi agli allenamenti della prima squadra portando per «merenda» ai calciatori vassoi di pizza con la mortadella. Negli ultimi anni si è «dedicato» a Cristian, figlio di Francesco, ed era facile incontrarlo su molti campi della periferia romana, dove il nipote giocava con la maglia delle formazioni giovanili della Roma» 👉 L'articolo di Gianluca Piacentini sul @corriere
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Jan 01 1970 GMT00:33
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🔴 È morto Enzo Totti, il papà di Francesco: aveva 76 anni. Il padre dell'ex capitano della Roma è deceduto all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, dove era ricoverato a causa del Covid-19. Qualche anno fa era stato colpito da un infarto e negli ultimi tempi era alle prese con alcune patologie che si sono rivelate fatali dopo aver contratto il virus 👉 L'articolo completo sul @corriere
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Questo filmato arriva da Terlizzi, in provincia di Bari, ed è stato girato nel pomeriggio di domenica 11 ottobre. La proprietaria di questo suv bianco si è accorta di alcuni ladri in azione nel parcheggio sotto casa: stavano rubando, in pieno giorno, la sua auto. Ha iniziato a riprendere la scena con lo smartphone, urlando disperata: «Vi sto filmando, vi sto filmando!». I ladri, intanto, spingevano il suv con un’altra auto, allontanandosi in pochi secondi. Il video, poi diffuso sui social, ha suscitato sconcerto e preoccupazione. Lo ha condiviso anche il sindaco della città Ninni Gemmato, scrivendo: «Le immagini sensazionali di questo video amatoriale comprensibilmente fanno male e suscitano rabbia. Voglio esprimere la mia sentita solidarietà alla famiglia e alle persone che hanno dovuto assistere a queste scene. Esistono i ladri ma ci sono anche le forze dell’ordine. È giusto comunicare anche che l’auto è stata ritrovata dalle forze dell’ordine meno di un’ora dopo il furto» (🎥 Ninni Gemmato/Facebook)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Annunciato il cast e rilasciate le prime foto ufficiali di «Alfredino – Una storia italiana», miniserie che racconta la tragica vicenda che fa commosse in diretta tv l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production (una società Leone Film Group), la fiction racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981. Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare a elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi, e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto. I quattro episodi della fiction sono diretti da Marco Pontecorvo e sceneggiati da Barbara Petronio — anche produttore creativo — e Francesco Balletta. Nella serie, accanto ad Anna Foglietta, già annunciata nei panni della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, ci saranno anche Francesco Acquaroli nei panni del comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli e Vinicio Marchioni in quelli di Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore. Luca Angeletti interpreta il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Daniele La Leggia è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo. «L’Angelo di Vermicino», ultimo a calarsi nel pozzo per provare a salvare Alfredino, sarà interpretato da Riccardo De Filippis. Massimo Dapporto sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini (📸 Sky)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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"Caro smascherato...": inizia così la lettera aperta che Alessia Naso, studentessa all'ultimo anno del Liceo Scientifico Bertolucci di Parma, ha indirizzato a tutti coloro che si rifiutano di rispettare le regole di comportamento necessarie per contenere il numero di contagi. Le sue parole, condivise sul magazine digitale e poi sul profilo Facebook dell'istituto, colpiscono nel segno: "Caro smascherato, ti scrivo perché ti vedo entrare in luoghi pubblici senza mascherina, senza igienizzare le mani, senza tenere il metro di distanza (...). Mi fa piacere vedere che non sei stato toccato da questa situazione. Mi fa piacere sapere che nessun tuo conoscente ha avuto niente a che fare con la pandemia. Sai cosa non mi fa piacere però? Il fatto che (...) ti disinteressi della salute degli altri. Molte persone hanno paura del Coronavirus. Questa gente soffre sentendo il numero dei contagi che aumenta ogni giorno e molti di loro, a tua insaputa, hanno dovuto lottare con il virus o sostenere, da lontano, qualche conoscente risultato positivo. C’è anche un’altra categoria di persone che è spaventata: chi, risultando positiva al tampone, dovrebbe prepararsi a non rivedere più il nonno cardiopatico, la zia che da sempre ha dei problemi al sistema immunitario, e chissà chi altro. (...) Per evitare questi danni, come afferma Carlo Verdelli sul Corriere, servono regole semplici e non derogabili, la determinazione nel farle rispettare, e un’obbedienza civile che si era manifestata nella scorsa primavera, ma che adesso sembra essersi dissolta. (...) L’unico modo che abbiamo per migliorare la situazione è rispettare utilizzare la mascherina, la stessa che tu non indossi perché scomoda. Pensa bene alla risposta a questa domanda: sei davvero così egoista da permettere a chi ti sta vicino di rischiare la vita o avere dei danni permanenti, solo perché tu non rispetti le norme di sicurezza?". Il suo messaggio si conclude così: "Se questa lettera in qualche modo ti ha dato fastidio rileggila, perché probabilmente il destinatario sei proprio tu. Un abbraccio virtuale" (📸 Giuliano Benvegnù)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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(👉 Massimo Gaggi) Gli italiani d’America si mobilitano — utilizzando anche i volti popolarissimi di Andrea Bocelli, del virologo della Casa Bianca Anthony Fauci e del governatore di New York, Andrew Cuomo — per difendere la memoria di Cristoforo Colombo: si celebra, infatti, oggi il Columbus Day (l’anniversario dello sbarco dell’esploratore nel Nuovo Mondo, il 12 ottobre 1492). La ricorrenza, che da qualche anno ha perso il sapore della grande sagra popolare, in metà del Paese è stata addirittura soppressa e rimpiazzata con una celebrazione degli indigeni d’America. Sotto attacco da anni da parte dei leader di minoranze etniche che vedono in Colombo l’uomo che aprì la strada a una colonizzazione delle Americhe che portò anche a genocidi dei nativi, il Columbus Day è divenuto occasione di controversie ancora più accese all’inizio dell’estate: sull’onda delle proteste razziali è nata una campagna per la rimozione delle statue di personaggi storici ai quali oggi vengono attribuire responsabilità per lo schiavismo o le discriminazioni razziali. Ci sono andati di mezzo anche i monumenti a Cristoforo Colombo, molti dei quali sono stati danneggiati o, addirittura, abbattuti. E non solo negli Stati Uniti: ieri a Città del Messico è stata rimossa, sostenendo che necessita di restauri, una statua del navigatore genovese che alcuni gruppi di attivisti avevano minacciato di distruggere oggi, nella ricorrenza del Columbus Day. Per gli italiani, in realtà, Colombo è solo un simbolo sotto il quale celebrare il contributo dato dal nostro popolo alla costruzione degli Stati Uniti. Le statue del navigatore furono, infatti, costruite quasi tutte alla fine dell’Ottocento quando i lavoratori provenienti dal nostro Paese subivano discriminazioni culminate nell’eccidio di 11 italiani a New Orleans (L'articolo integrale sul @corriere; 📸 Afp, un dipinto non datato - esposto al Museo Navale di Madrid, in Spagna, mostra Colombo in una delle isole caraibiche visitate durante il suo viaggio)
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Jan 01 1970 GMT00:33
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Una storia bellissima ❤️ Il maratoneta greco Marios Giannakou, classe 1992, aveva già scalato la cima del Monte Olimpo ben 50 volte. Ma la 51esima è stata decisamente speciale perché con lui c'era Eleftheria Tosiou, una studentessa di biologia di 22 anni, disabile, che Giannakou ha conosciuto a settembre. I due sono diventati amici e lei gli ha confessato un suo desiderio: raggiungere Mytikas, la cima dell'Olimpo, e vedere con i suoi occhi il panorama dalla più alta montagna della Grecia. Grazie al maratoneta, il sogno di Eleftheria è diventato realtà, come testimonia questo emozionante scatto che Giannakou ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Ad accompagnarlo, una didascalia di poche parole: "Non c'è nulla di più reale di un sogno". I due hanno raggiunto Mytikas, insieme, alle 9:02 (ora locale) del 9 ottobre. La scalata è durata più di dieci ore ed è stata resa possibile da uno speciale zaino - modificato in modo da permettere a Giannakou di portare Eleftheria sulle spalle in tutta sicurezza - e dal supporto delle otto persone che hanno compiuto l'impresa insieme a loro. Dopo aver raggiunto la vetta, i due hanno ricevuto i complimenti del primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. Il commento di Giannakou - che nel corso della sua carriera ha completato numerose imprese eccezionali, come la maratona che attraversa il deserto di Al Marmoom (oltre 270 km) - è stato: "Tutte le competizioni internazionali e le medaglie valgono così poco se paragonate a questo traguardo" (📸 Marios Giannakou/Instagram)
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Una storia bellissima ❤️ Il maratoneta greco Marios Giannakou, classe 1992, aveva già scalato la cima del Monte Olimpo ben 50 volte. Ma la 51esima è stata decisamente speciale perché con lui c'era Eleftheria Tosiou, una studentessa di biologia di 22 anni, disabile, che Giannakou ha conosciuto a settembre. I due sono diventati amici e lei gli ha confessato un suo desiderio: raggiungere Mytikas, la cima dell'Olimpo, e vedere con i suoi occhi il panorama dalla più alta montagna della Grecia. Grazie al maratoneta, il sogno di Eleftheria è diventato realtà, come testimonia questo emozionante scatto che Giannakou ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Ad accompagnarlo, una didascalia di poche parole: "Non c'è nulla di più reale di un sogno". I due hanno raggiunto Mytikas, insieme, alle 9:02 (ora locale) del 9 ottobre. La scalata è durata più di dieci ore ed è stata resa possibile da uno speciale zaino - modificato in modo da permettere a Giannakou di portare Eleftheria sulle spalle in tutta sicurezza - e dal supporto delle otto persone che hanno compiuto l'impresa insieme a loro. Dopo aver raggiunto la vetta, i due hanno ricevuto i complimenti del primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. Il commento di Giannakou - che nel corso della sua carriera ha completato numerose imprese eccezionali, come la maratona che attraversa il deserto di Al Marmoom (oltre 270 km) - è stato: "Tutte le competizioni internazionali e le medaglie valgono così poco se paragonate a questo traguardo" (📸 Marios Giannakou/Instagram)
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🔴 È morto Enzo Totti, il papà di Francesco: aveva 76 anni. Il padre dell'ex capitano della Roma è deceduto all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, dove era ricoverato a causa del Covid-19. Qualche anno fa era stato colpito da un infarto e negli ultimi tempi era alle prese con alcune patologie che si sono rivelate fatali dopo aver contratto il virus 👉 L'articolo completo sul @corriere
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Il 12 ottobre 1896 nasceva a Genova Eugenio Montale. Lo scrittore durante l'adolescenza frequentò l'Istituto tecnico “Vittorio Emanuele”, scoprendo da solo la propria vocazione per la letteratura. Durante la Prima guerra mondiale fu arruolato nella fanteria come sottotenente e inviato al fronte in Vallarsa. Conclusa l'esperienza militare, ritornò in Liguria e nel 1925 pubblicò la sua prima raccolta poetica: “Ossi di seppia”. Schieratosi apertamente contro il fascismo, firmò il “Manifesto degli intellettuali antifascisti” di Benedetto Croce. Dal 1948 si trasferì a Milano dove diventò redattore per il Corriere della Sera, scrivendo in particolare di letteratura straniera e musica. Durante gli ultimi anni di vita, fu nominato senatore a vita e successivamente, nel 1975, insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Morì il 12 settembre 1981 a Milano. Lo ricordiamo con una frase tratta dalla raccolta “Auto da fé” del 1966 (✏️@silvia.morosi, 👉@corriere, 📸Ansa/Archivio)
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🔴 È morto Enzo Totti, il papà di Francesco: aveva 76 anni. Il padre dell'ex capitano della Roma è deceduto all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, dove era ricoverato a causa del Covid-19. Qualche anno fa era stato colpito da un infarto e negli ultimi tempi era alle prese con alcune patologie che si sono rivelate fatali dopo aver contratto il virus 👉 L'articolo completo sul @corriere
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Oct 12 2020 GMT13:16
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"Caro smascherato...": inizia così la lettera aperta che Alessia Naso, studentessa all'ultimo anno del Liceo Scientifico Bertolucci di Parma, ha indirizzato a tutti coloro che si rifiutano di rispettare le regole di comportamento necessarie per contenere il numero di contagi. Le sue parole, condivise sul magazine digitale e poi sul profilo Facebook dell'istituto, colpiscono nel segno: "Caro smascherato, ti scrivo perché ti vedo entrare in luoghi pubblici senza mascherina, senza igienizzare le mani, senza tenere il metro di distanza (...). Mi fa piacere vedere che non sei stato toccato da questa situazione. Mi fa piacere sapere che nessun tuo conoscente ha avuto niente a che fare con la pandemia. Sai cosa non mi fa piacere però? Il fatto che (...) ti disinteressi della salute degli altri. Molte persone hanno paura del Coronavirus. Questa gente soffre sentendo il numero dei contagi che aumenta ogni giorno e molti di loro, a tua insaputa, hanno dovuto lottare con il virus o sostenere, da lontano, qualche conoscente risultato positivo. C’è anche un’altra categoria di persone che è spaventata: chi, risultando positiva al tampone, dovrebbe prepararsi a non rivedere più il nonno cardiopatico, la zia che da sempre ha dei problemi al sistema immunitario, e chissà chi altro. (...) Per evitare questi danni, come afferma Carlo Verdelli sul Corriere, servono regole semplici e non derogabili, la determinazione nel farle rispettare, e un’obbedienza civile che si era manifestata nella scorsa primavera, ma che adesso sembra essersi dissolta. (...) L’unico modo che abbiamo per migliorare la situazione è rispettare utilizzare la mascherina, la stessa che tu non indossi perché scomoda. Pensa bene alla risposta a questa domanda: sei davvero così egoista da permettere a chi ti sta vicino di rischiare la vita o avere dei danni permanenti, solo perché tu non rispetti le norme di sicurezza?". Il suo messaggio si conclude così: "Se questa lettera in qualche modo ti ha dato fastidio rileggila, perché probabilmente il destinatario sei proprio tu. Un abbraccio virtuale" (📸 Giuliano Benvegnù)
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Oct 12 2020 GMT11:17
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Una storia bellissima ❤️ Il maratoneta greco Marios Giannakou, classe 1992, aveva già scalato la cima del Monte Olimpo ben 50 volte. Ma la 51esima è stata decisamente speciale perché con lui c'era Eleftheria Tosiou, una studentessa di biologia di 22 anni, disabile, che Giannakou ha conosciuto a settembre. I due sono diventati amici e lei gli ha confessato un suo desiderio: raggiungere Mytikas, la cima dell'Olimpo, e vedere con i suoi occhi il panorama dalla più alta montagna della Grecia. Grazie al maratoneta, il sogno di Eleftheria è diventato realtà, come testimonia questo emozionante scatto che Giannakou ha pubblicato sul suo profilo Instagram. Ad accompagnarlo, una didascalia di poche parole: "Non c'è nulla di più reale di un sogno". I due hanno raggiunto Mytikas, insieme, alle 9:02 (ora locale) del 9 ottobre. La scalata è durata più di dieci ore ed è stata resa possibile da uno speciale zaino - modificato in modo da permettere a Giannakou di portare Eleftheria sulle spalle in tutta sicurezza - e dal supporto delle otto persone che hanno compiuto l'impresa insieme a loro. Dopo aver raggiunto la vetta, i due hanno ricevuto i complimenti del primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis. Il commento di Giannakou - che nel corso della sua carriera ha completato numerose imprese eccezionali, come la maratona che attraversa il deserto di Al Marmoom (oltre 270 km) - è stato: "Tutte le competizioni internazionali e le medaglie valgono così poco se paragonate a questo traguardo" (📸 Marios Giannakou/Instagram)